Si manifestano nel corso dei primi due o tre anni della scuola primaria, quando il bambino si cimenta nei primi compiti e si caratterizzano per una difficoltà cronica nell’automatizzare abilità che riguardano l’apprendimento della lettura, della scrittura e delle competenze matematiche.
1. Definizione di DSA
Per dare una definizione dei DSA cominciamo col dire che l’acronimo si riferisce ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
I DSA si manifestano nel corso dei primi due o tre anni della scuola primaria, quando il bambino si confronta per la prima volta con i compiti, in particolare con l’apprendimento della lettura, della scrittura e della matematica.
Vengono definiti “disturbi” perché non dipendono da scarso studio o esercizio ma piuttosto dall’impossibilità nel consolidamento di alcuni apprendimenti.
I DSA infatti si caratterizzano per una difficoltà cronica nell’automatizzare alcune abilità, ciò non significa che non si possa migliorare in alcuni apprendimenti e riuscire a sviluppare abilità scolastiche, accademiche o professionali di un certo livello.
Allo stesso tempo, però, alcune caratteristiche dei DSA possono rimanere inalterate nel corso della vita.
2. Dislessia
Quando il bambino presenta una difficoltà ad apprendere a leggere fluentemente.
La dislessia può manifestarsi con disturbi nella lettura ad alta voce o nella comprensione del testo.
Il bambino con disturbi nella lettura ad alta voce presenta una lettura poco automatizzata, lenta e faticosa. Ad esempio, legge le parole lettera per lettera, o sillabando e talvolta tirando a indovinare.
Il bambino dislessico con disturbi nella comprensione del testo, invece, ha difficoltà a comprendere il contenuto di ciò che legge.
3. Discalculia
Quando il bambino presenta un’inabilità ad apprendere semplici abilità matematiche. Ad esempio i meccanismi di conteggio, non riesce a leggere o scrivere i numeri grandi correttamente, non riesce a memorizzare le tabelline o a eseguire calcoli scritti o a mente.
4. Disortografia e disgrafia
Quando il bambino presenta un’inabilità ad apprendere a scrivere in maniera ortograficamente corretta.
La disortografia si presenta come un disturbo nell’acquisizione e nell’uso delle regole ortografiche. Il bambino può, ad esempio, aggiungere, omettere o sostituire vocali e consonanti quando scrive una parola o una frase, sia nella scrittura sotto dettatura sia nella libera composizione del testo. A volte unisce due parole tra loro o non rispetta le regole relative all’uso delle doppie, dell’apostrofo, dell’accento o dell’acca.
I disturbi della scrittura possono anche riguardare l’esecuzione grafica ed in questo caso il bambino scrive in modo disordinato, non rispetta lo spazio del foglio, presenta delle variazioni nella dimensione delle lettere e produce testi poco leggibili. In questo caso potremmo essere in presenza di quella che viene comunemente chiamata disgrafia.
5. Come aiutare il bambino con DSA durante le attività di studio pomeridiane?
I compiti a casa possono diventare un momento molto difficile in quanto fonte di fatica non solo per il bambino o ragazzo ma anche per i suoi genitori, che non sempre hanno il tempo o le competenze per seguire al meglio il figlio.
Inoltre, se gli insegnanti hanno messo a punto un particolare metodo per supportare l’alunno, i genitori possono involontariamente ostacolarne l’applicazione perché a casa usano un metodo del tutto diverso, magari basato sui loro personali ricordi della scuola. In questo modo, i compiti rischiano di diventare un campo di battaglia nel quale i genitori non riusciranno ad aiutare i figli e il tempo trascorso assieme a loro sarà stressante.
Se i genitori sono entrambi impegnati per lavoro è opportuno che il bambino venga seguito presso i numerosi centri di supporto allo studio di bambini con DSA.
Gli operatori dovrebbero essere preferibilmente psicologi, pedagogisti, educatori, logopedisti, terapisti della riabilitazione o insegnanti; per il solo supporto allo studio possono essere anche semplici diplomati che abbiano però svolto un corso per diventare tutor di alunni con DSA.
6. DSA a scuola:
In ambito scolastico il soggetto DSA ha diritto a strumenti didattici che devono essere stabiliti dalla scuola attraverso un PDP (progetto didattico personalizzato).
Gli strumenti compensativi e dispensativi sono definiti dalla legge 170/2010 e sono i mezzi che “sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”, sia essa la scrittura, la lettura o il calcolo e permettono al bambino o al ragazzo di studiare e apprendere con efficacia.
In pratica hanno lo scopo di garantire l’autonomia dello studente con DSA.
L’articolo 5 della Legge 170 si occupa delle misure educative e didattiche di supporto all’apprendimento e indica che “gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari” nell’ambito di una didattica individualizzata e personalizzata, che tenga conto delle caratteristiche e dei punti di forza dello studente.
Specifichiamo bene quindi che uno strumento compensativo:
Non è una Facilitazione: in quanto non rende più facile lo studio della materia.
Non è un Vantaggio: in quanto chi lo utilizza non è in una posizione privilegiata rispetto agli altri.
7. Quali sono nello specifico gli strumenti compensativi per DSA?
Gli strumenti compensativi possono essere a bassa o alta tecnologia e vanno valutati sulla base delle esigenze personali di ogni studente:
- La lettura può essere agevolata da: un carattere più grande e ad alta leggibilità, da una spaziatura del testo diversa, da una guida fisica che isola la riga e permette di leggere senza perdere il segno, da schemi creati dai ragazzi insieme agli insegnanti, da strumenti tecnologici come la sintesi vocale, da software per la creazione e l’uso delle mappe concettuali.
- La scrittura può essere compensata: con l’uso del registratore che evita allo studente di prendere appunti, con il computer e i programmi di videoscrittura dotati di correttore ortografico o altri editor di testi, dai programmi che riconoscono la voce e la trasformano in testo scritto, dalle penne che traducono i testi in lingua straniera o registrano quello che si scrive.
- Il calcolo e lo studio della matematica possono essere agevolati da strumenti come: le linee dei numeri, le tavole pitagoriche, le tabelle e i formulari, le griglie-guida per i calcoli in colonna, da strumenti a più alta tecnologia come la calcolatrice (anche parlante), da fogli di calcolo e software per la scrittura delle operazioni.
L’utilizzo di tali strumenti tecnologici deve comunque essere integrato con il percorso di studio, le strategie e una didattica adeguata.