1. Educazione positiva: introduzione
Come parlare ai nostri figli? Quali espressioni utilizzare per impostare un’educazione positiva?
Cercate più che potete di impostare il rapporto con i vostri figli lavorando “in positivo”. Vale a dire: è meglio riconoscere e valorizzare le capacità di un bambino, piuttosto che sottolineare ciò in cui non riesce. Riconoscere i suoi sforzi, lodarlo per i suoi successi o anche solo per i tentativi che sta facendo mentre impara. Sentirsi apprezzato migliorerà non solo le sue azioni future ma creerà in lui maggior fiducia per sé stesso e maggiore sicurezza.
2. Educazione positiva: come parlare?
Quando si parla di educazione positiva, il vostro modo di dire le cose ha una grande influenza. Ad esempio, il “Non correre!” si può sostituire con “Cerca di andare a passo più lento”.
O, se non volete che il bambino si allontani da voi, invece di “Non scapparmi via!” direte “Stai qui con me”. Se vedete che sta per fare qualcosa di rischioso, ad esempio se ha preso in mano le forbici, invece di dirgli “attento che ti tagli!” (con il rischio di agitarlo perché penserà al taglio) è molto più utile dire qualcosa tipo “attento, posa le forbici”.
3. Educazione positiva: evitare il “non”
Il “non” crea sempre una certa resistenza e opposizione.
Il nostro linguaggio ha il potere di creare ciò che noi ci aspettiamo da loro o, al contrario, di causare ansia e preoccupazione. Talvolta anche l’ordine è importante. È preferibile mettere prima la parte negativa e poi quella positiva, perché il cuore della comunicazione si sposta proprio su quest’ultimo aspetto. Sarà meglio trasmettergli l’idea dell’immagine a cui riferirsi per adeguare il suo comportamento nel modo migliore.
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