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Imparo le regole della grammatica: sviluppo del linguaggio da 0 a 3 anni

grammatica

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Dalla nascita fino ai tre anni aumenterà il vocabolario delle parole e dei verbi. Inizierà a costruire le frasi ascoltando e vedendo come si relazionano gli adulti di riferimento. Quando andrà alla Scuola dell’Infanzia, il suo bagaglio delle regole della grammatica non sarà ancora perfetto ma ci sarà, e sarà sufficiente per comunicare nel nuovo contesto che si accinge a conoscere.

1. Introduzione

Dopo aver iniziato a costruire il linguaggio comunicativo con i primi mattoncini quali sono le sillabe e le parole, e per parole intendo il nome degli oggetti, il nome delle azioni, ora nostro figlio, continuerà a costruire il linguaggio, dalle fondamenta al tetto, imparando le regole della grammatica, in modo naturale.

Se prima ha imparato a comprendere le frasi semplici che vengono dette dagli adulti, ora il sarà il suo turno di parlare, di farsi sentire, di partecipare, di comunicare, insieme alla famiglia.

2. Cosa succede dopo i 12 mesi?

A 12 mesi il bambino inizia a pronunciare la prima parola, fra i 19 e i  26 mesi invece utilizzerà una sola parola singolarmente, al posto del verbo, per descrivere un’azione ad esempio mamma per dire voglio la pappa , oppure per dire prendimi in braccio , oppure per dire voglio quel gioco.

In questo periodo userà sporadicamente il maschile e il femminile e il singolare plurale dei nomi.

Tra i 20 e i  29 mesi, la frase sarà composta da una o due parole ad esempio mamma pappa, mamma voglio, mio dammi…

Fra i 23 e i 33 mesi la frase sarà composta da due, a tre, a più parole mentre tra i 23  e i 30 mesi aumentano le frasi usate e le parole che le compongono.

3. Dopo i 24?

Fra i 24 e i  36 mesi il bambino impara ad usare i negativi, i verbi ausiliari essere, avere, e si impadronisce di molte regole morfemiche cioè  comincerà ad utilizzare  in modo adeguato il singolare e il plurale dei nomi e dei verbi, compiendo i tipici errori di ipercorrettismo, tipici dell’età  come tenerò al posto di tenere.  Nello stesso periodo sperimenta la combinazione di due o tre o più parole e   il linguaggio potrà essere  ancora telegrafico.

I sostantivi che utilizza sono ancora la parte preponderante del suo linguaggio ad esempio potrà ancora esprimersi in questo modo: bambini mangia biscotti , compaiono, in forma rudimentale  le forme e i tempi dei verbi, i prefissi  e i  suffissi.

4. Il consolidamento delle regole grammaticali tra i 27 e i 38 mesi

Fra i 27 e 38 mesi ci sarà un consolidamento delle regole grammaticali, un aumento della produzione di frasi più complesse complete e l’inserimento nel discorso delle parole delle particelle temporali quali “dopo, allora , invece, anche, però”.

In quest’epoca è molto importante per il bambino che la comunicazione vada al di là dello scambio di informazioni e perché questa si realizzi pienamente è importante, anche se il bambino è piccolo, scambiare idee, emozioni e affetti in famiglia, sia attraverso   il contatto fisico in modo delicato , sia attraverso le parole capaci di esprimere  tenerezza.

La voce prodotta dai genitori, o da chi si prende cura del bambino, trasmette attraverso il timbro e la melodia delle frasi sentimenti di  dolcezza, calma o fermezza, a seconda della situazione che si sta vivendo.

5. La capacità affettiva dei genitori

La capacità affettiva, emotiva e relazionale del genitore conduce per mano il bambino alla scoperta di che cosa dire, come dire, e perché dire.

Questi tre aspetti della comunicazione appartengono al linguaggio e  al suo significato più profondo.

A tre anni vediamo che il bambino usa un vocabolario comprensibile e sa costruire delle frasi complesse , ma sa anche raccontare eventi accaduti recentemente, comprende delle informazioni su azioni passate e future, comprende frasi che contengono numerosi concetti ed è capace anche di parlare della vita psicoaffettiva propria e altrui, es: la mamma è arrabbiata, oppure “ALE bravo ?”, sa esprimere i suoi desideri e ì suoi bisogni seguendo l’esempio dei genitori.

6. La capacità affettiva dei genitori

Anche i bambini che presentano sordità, disprassia, o altre sindromi se ben stimolati dalla famiglia e in alcuni casi dalla famiglia insieme agli specialisti del linguaggio e insieme agli educatori, acquisiranno le medesime competenze dei bambini che non presentano difficoltà  specifiche.

È importante conoscere questo perché spesso si può pensare che i bambini che hanno delle sindromi non potranno costruire il linguaggio o costruire il pensiero come gli altri bambini. Certo se saranno lasciati a loro stessi sicuramente avranno molte più difficoltà, ma nella pratica lavorativa soprattutto negli ultimi anni dove tanti pregiudizi sono stati superati, verifico che i bambini che presentano sindromi legate ad un  deficit  uditivo o bambini nati prematuri con diagnosi molto negative rispetto al  loro futuro che in realtà se  ben seguiti da tutto il gruppo familiare ed extrafamiliare sono riusciti ad inserirsi nella società, alcuni fanno lavori pratici altri hanno raggiunto livelli molto alti universitari e sono ben inseriti nel mondo lavorativo.

7. Le regole della grammatica: conclusioni

Lo sviluppo del linguaggio nelle sue componenti semantiche, sintattiche, grammaticali   se ben stimolato diventa un ottimo strumento di comunicazione per tutti i bambini.

Lo sviluppo del linguaggio, e quindi anche l’utilizzo delle strutture grammaticali, avviene in un tempo relativamente breve, considerando che avviene in modo spontaneo è stato dimostrato in accordo con l’ipotesi chomskyana che i bambini sviluppano vere e proprie regole linguistiche, che vengono acquisite in una successione temporale fissa, uguale per tutti i bambini, i quali  possono essere più o meno precoci nell’ impossessarsi di queste regole ma l’ordine in cui ciò avviene è identico per tutti.

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