sviluppo fonologico
Dott.ssa Anna De Santo

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Le tappe dello sviluppo fonologico: sa dire tutte le frasi ma non pronuncia bene le lettere

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Alla nascita un bambino non possiede le capacità linguistiche dell’adulto che richiedono diversi anni per maturare secondo una successione regolare. Secondo diversi studiosi, come Bloom, sono quattro gli aspetti cruciali che avvengono durante lo sviluppo fonologico.

1. Sviluppo fonologico: il linguaggio

In primo luogo, il bambino deve imparare a controllare i suoni della propria lingua, a percepire e produrre correttamente i fonemi ed è questo l’aspetto fonologico del linguaggio.

La seconda capacità è quella di imparare ad usare le regole che permettono di combinare insieme le parole della propria lingua, nel giusto ordine e con le inflessioni appropriate e questa è la sintassi.

In terzo luogo, il bambino deve imparare il significato delle parole sia di quelle che si riferiscono ad oggetti ad esempio: cane, tavolo, sia parole che indicano stati o azioni ad esempio correre, essere, sì a parole come: meno, se, che sono la parte semantica del linguaggio.

Infine, il bambino deve utilizzare correttamente il linguaggio, imparando che la frase “mi dai il sale?” Mentre si è a tavola e si sta mangiando, non è una domanda a cui rispondere sì, bensì la richiesta di avere del sale e questo è l’aspetto pragmatico del linguaggio.

Il linguaggio quindi si struttura nel bambino in modo creativo a seconda degli stimoli familiari ambientali che riceve, a seconda delle proprie abilità percettive cognitive, e sviluppando non in sequenza questi quattro aspetti ma in modo sinergico. Cominciamo a vedere come e quando si sviluppa l’aspetto fonologico del linguaggio.

2. Il disturbo nello sviluppo fonologico

Lo sviluppo fonologico è un processo complesso che parte dalla nascita    ed è caratterizzato dalla presenza di una buona percezione dei suoni di una buona percezione uditiva.

Alcuni bambini presentano un disturbo nello sviluppo fonologico. Esso potrebbe sembrare legato all’intensità a cui percepiamo un suono, in realtà si presenta come una difficoltà di riconoscimento dei suoni del linguaggio e la sua origine è nel sistema nervoso centrale.

Il disturbo fonologico è una difficoltà di percezione uditiva nel riconoscere due suoni come uguali o diversi. Per spiegare meglio, la percezione uditiva è la capacità di riconoscere un suono come uguale o diverso dagli altri suoni linguistici, ad esempio riconoscere che una T è diversa da una D, che la consonante F è diversa da V, che S sia diversa da Z…

Come possa accadere che il cervello non riesca a riconoscere e percepire le piccole differenze di pronuncia di due suoni simili ma non uguali, dobbiamo tornare al momento della nascita e al momento in cui si sviluppa il cervello secondo queste tappe: a sei mesi il bambino discrimina i diversi suoni del linguaggio come uguali o diversi, dai sei agli otto mesi avviene la comprensione del legame tra suono e significato, a  nove-tredici  mesi si rileva la comprensione di frasi semplici, a quattordici diciotto mesi comprende frasi più complesse e risponde al suo nome, a diciannove trenta mesi inizia la comprensione di un discorso anche se non è rivolto a lui.

4. Sviluppo fonologico: alcuni consigli

Conseguenza di una difficoltà fonologica sarà che il bambino faticherà a riconoscere e a riprodurre la parola, ad esempio, “nonna” in modo diverso da “gonna” e chiamerà sia la nonna che la gonna con la stessa pronuncia, senza accorgersi della differenza di suono.

Un consiglio che mi sento di dare è quella di utilizzare una strategia, dai 10 mesi in poi, quando inizieranno a pronunciare le prime parole.

Poiché il disturbo fonologico si evidenzia più avanti, intanto per aiutare il bambino a produrre le prime parole , lo aiuterei nel nominare le persone care di riferimento raddoppiando una sillaba del loro nome, in modo che il bambino possa udire bene una particolare sillaba, ad esempio Andrea può essere semplificato in Dedè, Maria in Mimì, Salvatore in Sasà.

4. Sviluppo fonologico: conclusioni

Questa piccola strategia aiuterà i bambini che hanno una difficoltà fonologica, non visibile nei primi mesi di vita, a creare le prime etichette e a giungere con minore difficoltà alle prime produzioni linguistiche. Dopo non molto tempo si potrà passare all’esposizione del linguaggio utilizzato normalmente. Daremo sicurezza al bambino che inizierà con fiducia ad utilizzare il linguaggio.

Quando i bambini presentano questo modo caratteristico di parlare ma hanno le frasi complete è importante intervenire prima che vadano alla scuola primaria e precisamente almeno due anni prima in modo che possano risolvere questa piccola difficoltà e arrivare preparati all’apprendimento della lettura e della scrittura.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Anna De Santo
Logopedista
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