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Sbagliare è importante

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Motivi per cui “sbagliare” è importante e formativo, quanto imparare a fare subito la cosa giusta.

Indice

1. I “piccoli” sono fisiologicamente vulnerabili

Immagino che tutti siano d’accordo nell’asserire che sia molto piacevole e gratificante sentirsi vincenti, efficaci, “grandi” (appunto).

È altrettanto risaputo quanto sentirsi “piccoli” venga, invece, associato alla sensazione di vulnerabilità, di “non essere all’altezza”, di essere spaventati dalle circostanze etc….

Non è un caso che nel linguaggio comune siano condivise queste definizioni: in natura i “piccoli” sono fisiologicamente vulnerabili poiché in fase di sviluppo.

2. Sbagliare è insito nella nostra natura

In termini evolutivi (quindi ricercando un motivo teso alla conservazione della specie) ciò che porta gli esseri umani a tollerare gli errori con molta fatica è il fatto che sbagliare può metterci in pericolo: ad esempio, costruire una casa di foglie si rivelerebbe una pessima idea al primo temporale, lasciandoci esposti alle intemperie e quindi rischiando seri danni.

Quindi, dato che abbiamo detto che sbagliare è insito nella nostra natura, tendiamo a sperimentare emozioni intensamente spiacevoli quando commettiamo un errore.

Questo ha una funzione adattativa in quanto è utile a non farci dimenticare le conseguenze negative in modo da essere motivati ad imparare dagli sbagli commessi per non mettersi di nuovo in pericolo.

Sbagliare, quindi, aumenta la capacità di problem solving.

Evitare che il bambino sbagli e fallisca, crea in lui l’abitudine a sperimentare un successo illusorio che lo porterà a sovrastimare le proprie capacità e ad avere un’idea di sé e/o del mondo non realistica.

3. Suggerimento per i genitori

Uno stile genitoriale troppo apprensivo o richiedente porta a non tollerare l’errore con il rischio di generare nei piccoli ansia, senso di inadeguatezza, difficoltà nelle competenze sociali di inserimento e inclusione, scarse capacità di iniziativa e creatività.

È fondamentale, quindi, assicurarsi che i propri bambini non associno un significato disfunzionale al commettere errori.

Ad esempio, un bimbo potrebbe avere imparato che se sbaglia significa che non è abbastanza bravo o che le emozioni negative che conseguono l’errore siano intollerabili (ad esempio la frustrazione).

Il suggerimento per i genitori è: usare tutti gli strumenti possibili (non si tratta di competenza genitoriale e banale buonsenso, ma, quando serve, formarsi e rivolgersi agli esperti) per comprendere e fare in modo che la felicità dei propri bambini non dipenda da quanto essi si percepiscano efficaci e performanti al primo colpo.

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