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Dott.ssa Roberta Pigini

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Il Metodo Montessori: cos’è e come attuarlo in casa?

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Il Metodo Montessori è uno dei metodi educativi, se non il metodo educativo, tra i più famosi al mondo. La base sulla quale si fonda tutto il Metodo ed il pensiero di Maria Montessori è che il bambino nasce competente.

1. Introduzione al metodo

Il Metodo Montessori è uno dei metodi educativi, se non il metodo educativo, tra i più famosi al mondo.

Nasce in Italia, precisamente nel borgo di San Lorenzo a Roma nel 1906, dalla dottoressa Maria Montessori, da cui prende il nome.

Il Metodo nasce quasi per caso. Il suo intento, allora, era quello di creare un luogo sicuro in cui i bambini provenienti da famiglie povere e disagiate del quartiere potessero trascorrere le loro giornate.

Nasce così la prima “Casa dei bambini” in cui Maria Montessori, insieme ad alcune colleghe, studiarono e si presero cura dei fanciulli la cui età andava dai 2 ai 5 anni. L’esperienza di San Lorenzo fu un successo, viene chiesto a Maria Montessori di aprire scuole con il suo Metodo e di formare le insegnanti.

Durante la seconda guerra mondiale la dottoressa e pedagogista è costretta ad allontanarsi dall’Italia, in cui non vivrà più ma le permetterà di far conoscere il suo Metodo prima in Europa e poi nel resto del mondo, dove fu valorizzato e si espanse rapidamente.

Maria Montessori morì nel 1652 in Olanda, dove risiede la sua tomba.

Ancora oggi il Metodo Montessori è considerato un metodo educativo di grande qualità e più attuale che mai; diversi personaggi famosi e di successo hanno dichiarato di aver frequentato una scuola che attua il Metodo, da Jeff Bezos (fondatore di Amazon), a Gabriel Garcia Marquez (premio Nobel per la letteratura), a Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Google) a George Clooney (attore).

2. I principi fondamentali

Ma quali sono i principi fondamentali del Metodo Montessori?
La base sulla quale si fonda tutto il Metodo ed il pensiero di Maria Montessori è che il bambino nasce competente.
Non ha perciò bisogno di ricevere informazioni sotto forma di insegnamento ma necessita di crescere in un contesto sicuro e preparato che gli permetta di sperimentare e di apprendere attraverso le proprie forze.

Aiutami a fare da solo” è la frase più famosa e che rispecchia il concetto chiave del Metodo.

Quindi, come puoi attuare il Metodo Montessori all’interno delle mura casalinghe?
Per entrare nel pensiero montessoriano bisogna conoscere i tre grandi pilastri che formano il Metodo.
Fanne tesoro, sono necessari per diventare dei genitori “montessoriani”.

a) L’ambiente

  • Gli spazi di utilizzo specifici del bambino, come la cameretta o la stanza giochi, richiedono ordine e organizzazione (che non significa che non ci debbano essere giochi sparsi a terra anzi, è normale e giusto averli mentre il bambino gioca!) negli arredi e nei giochi a lui a disposizione, per consentirgli di crearsi una mappa interiore e punti di riferimento.
  • L’ambiente deve essere sicuro, il bambino deve avere la possibilità di muoversi (fin dai primi mesi) in sicurezza al fine di fornire la libera espansione degli interessi ed esperienze ed una positiva dimensione psico-affettiva, necessaria per acquisire fiducia in sé e negli altri;
  • Lo spazio deve essere flessibile, in modo da poter essere facilmente adattabile allo sviluppo e crescita del bambino e gli arredi devono essere proporzionati, con giochi a disposizione in modo da renderlo più autonomo possibile;
  • La bellezza piace a tutti, come a noi adulti, anche ai bambini. Per questo anche i loro spazi dovranno essere invitanti ed attraenti, curati. Non è necessario però utilizzare tanti colori o colori accesi, tanti stimoli visivi potrebbero distrarli oppure iper stimolarli riducendo il tempo di concentrazione. Sì quindi a pareti ed arredi con tinte neutre, per riservare il colore (sempre preferibile in toni pastello) a giochi, materiali ed accessori.
    Un ambiente che rispecchia queste caratteristiche aiuta l’esplorazione e l’adattamento, favorisce la conquista dell’autonomia, stimola la concentrazione e sviluppa il senso di rispetto per le persone e le cose.b) I materiali
  • Come accennato nel paragrafo precedente, i giochi o i materiali riservati al bambino devono essere a sua disposizione e alla sua altezza, in modo da renderlo autonomo nella scelta, importante per lo sviluppo dell’autonomia e della sicurezza in sé stesso;
  • I bambini oggigiorno spesso, hanno la possibilità (e la fortuna) di avere tantissimi giochi, tra regali di amici e parenti. A volte crediamo erroneamente che il bambino più “ricco di giocattoli” possa essere il meglio sviluppato. Invece la moltitudine di materiali può risultare caotica nella coscienza di un piccolo, che ha bisogno di esplorare il mondo che lo circonda in modo semplice e graduale. Quindi, giochi a disposizioni ma numericamente limitati; sta a te genitore scegliere quali tenere a sua disposizioni e quali riporre in spazi chiusi;
  • Il Metodo Montessori predilige materiali “veri” in quanto forniscono molteplici
    sensazioni, al tatto, all’olfatto, la differenza di peso, ecc.. rispetto ai giochi in plastica. Sì quindi ai materiali che ci offre la natura, al legno, al ferro, alla ceramica, al vetro;
  • Materiale esteticamente bello ed anche materiale frangibile. Il bambino è attratto dalla bellezza e lo invoglia all’utilizzo. Il materiale frangibile (da considerare l’età del bambino) aiuta il bambino a pesare la sua forza, a sviluppare movimenti fini e delicati, sviluppa la coordinazione e il rispetto per gli oggetti, lo mette in grado di interfacciarsi con le conseguenze delle sue azioni;c) Il ruolo dell’adultoIl ruolo del genitore lo sappiamo tutti, non è affatto semplice.

    Ti piacerebbe essere perfetto in ogni situazione, per dare a tuo figlio tutto il meglio che puoi offrirgli. Ma sei umano e sbagliare, arrabbiarti, essere deluso o triste fa parte della realtà, realtà in cui il tuo bimbo fa parte. Parlagli, fin da neonato (e anche prima) raccontagli, leggigli, spiegagli che a volte anche il suo papà o la sua mamma sbaglia ma che sei sempre lì con lui e per lui, che gli vuoi sempre bene, chiedi scusa.

  • Sii un adulto accogliente, gentile, premuroso. Un adulto che deve compiere scelte, anche se queste scelte non sempre rendono felice il proprio bambino, lo rendono però protetto.
  • Cosa proporre al bambino? Qui si mette in gioco la tua capacità di osservazione; nessuno meglio di te conosce tuo figlio. A cosa è interessato? Cosa gli piace fare? Quali giochi rispondono a queste domande? Se sei dubbioso fai una prova: lasciagli il giocattolo e guarda se e come lo utilizza. Lo sta utilizzando in modo costruttivo? Oppure il suo utilizzo lo rende pericoloso? In quest’ultimo caso prova a mostrargli come può utilizzarlo, ed in caso negativo puoi riporlo via, forse il tuo bimbo non è ancora pronto, o richiede delle competenze che non ha ancora sviluppato oppure risulta troppo semplice per le sue capacità e non è più interessante per lui.
  • Non ti sostituire a lui se non è lui che te lo chiede. “Mai aiutare un bambino mentre sta svolgendo un compito nel quale sente di poter avere successo” disse Maria Montessori.

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Articolo realizzato da:
Dott.ssa Roberta Pigini
Educatrice professionale per la prima infanzia
4.25/5
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